
EDITORIALE – IL SEMPRE PRESENTE
In una delle più famose citazioni di Lewis Carroll, ne Le avventure di Alice nel Paese delle meraviglie, testo denso di immaginazione e interrogativi per piccoli e grandi , dialogando con il coniglio, la protagonista chiede: “Quanto tempo è per sempre?”. E il Bianconiglio risponde: “A volte solo un secondo.”
È vero che ci sono istanti che cambiano un’eternità? Quale è la percezione che abbiamo del presente e del tempo, del “sempre” e di quel “ora” che senza interruzione costituisce le nostre giornate e la quotidianità dei nostri atti improvvisi e dei nostri gesti consueti ed abitudinari?
Il presente è incastrato tra passato e futuro, due distese infinitamente lunghe in direzioni opposte, sempre influenzato dall’esperienza che lo ha preceduto, da chi siamo, da chi vorremmo essere e dall’aspettativa che proiettiamo su quel che sta per venire o accadrà. Ma è, in verità, un momento infinitamente breve ed è anche l’esperienza più immediata e tangibile che facciamo della realtà e di noi stessi.
Il presente non ha lunghezza, eppure è l’unico attimo del tempo in cui accade quel che accade e l’occasione in cui può cambiare e cambia quel che cambia. Ma può un istante della realtà cambiare la nostra vita? E cosa ha il potere di cambiare, che abbia il carattere di un istante?
A veder bene ciascuno potrebbe disegnare la propria esistenza, individuando nella sua esperienza alcuni punti fissi che hanno determinato i pensieri, le scelte, i rapporti, la vita, la gioia e il dolore: è stata una parola, un sì o un no, una notizia, una proposta, un incontro, magari casuale ed inaspettato… un attimo che ha sprigionato in modo improvviso e potente tutta la sua inevitabile e decisiva irrinunciabilità, una contingenza da cui ci è apparso chiaro che non era possibile tornare indietro. Siamo chiamati al presente ed è il momento “sempre presente” che ci convoca all’appuntamento dell’esistere.
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Il presente è fatto di tempo e di spazio ed entrambi questi due fondamentali del nostro percepire e stare dentro il reale hanno subìto un forte scossone causato dai cambiamenti tecnologici e mediali, e dal loro rapido sviluppo e diffusione, anche a causa della pandemia di questi due anni che ha accelerato alcuni processi.
Così molte analisi sottolineano come il “qui”, il luogo, è diventato meno importante del ”ora”, il tempo: siamo molto più protesi ad una risposta ed uno scambio che deve essere veloce, immediato, in tempo reale, che non preoccupati di condividere uno spazio concreto che rischia di perdere sempre più la sua significatività e di risultarne impoverito e svuotato. Ma anche la stessa categoria “tempo” è sottoposta a forti modificazioni che ne alterano i caratteri.
In questo numero della nostra rivista ci siamo chiesti e proponiamo alcuni spunti, per aiutare a riflettere sulla trasformazione della temporalità e degli spazi che costituiscono il nostro vivere, interrogandoci sui mutamenti in atto e su quale sia il senso del presente.
Mentre stiamo curando l’uscita di questo numero della nostra rivista, con terrore e apprensione seguiamo gli eventi drammatici, generati dalla guerra in Ucraina. Il racconto dei media, spesso volto a ottenere una partecipazione emotiva, sembra in questo modo circoscrivere in una sorta di romanzo la tragica realtà, facendocela percepire lontana, mentre invece si impone istante per istante con la sua violenta distruzione e seminando morte. Questi fatti ci costringono a non ignorare la tragedia di un popolo in fuga e l’inutilità della guerra e rendono ancor più necessarie e urgenti le domande sul presente, da cui dipenderà anche il futuro prossimo.
Vivere è accettare la sfida dell’istante presente che può essere angoscioso e doloroso, ma la ricerca del vero e di un senso che possa guidare l’esistenza e provi a spiegarla, pare scontrarsi con la durezza ed incomprensibilità delle condizioni in cui siamo costretti a tirare avanti, quando tutto sembra crollare… ora… qui ed inchiodarci con la disperazione e l’angoscia.
Nelle Lettere di Berlicche, il Capo Diavolo, scrivendo al nipote, giovane diavolo apprendista, nel cercare di addestrarlo, lo mette in guardia dalle astuzie del Nemico (Dio):
“Gli esseri umani vivono nel tempo, ma il nostro Nemico li destina all’eternità. Perciò, credo, Egli desidera che essi si occupino principalmente di due cose: dell’eternità stessa e di quel punto del tempo che essi chiamano il Presente. Il Presente è infatti il punto nel quale il tempo tocca l’eternità. Del momento presente, e soltanto di esso, gli esseri umani hanno un’esperienza analoga all’esperienza che il nostro Nemico ha della realtà intera; soltanto in esso vien loro offerta la libertà e la realtà. Egli vorrebbe perciò che essi fossero continuamente occupati o con l’eternità (il che vuol dire essere occupati di Lui) o con il Presente, o che meditino sulla loro eterna unione con Lui, o sulla separazione da Lui, oppure che obbediscano alla voce presente della coscienza, portando la croce presente, ricevendo la grazia presente, offrendo azioni di grazie per il piacere presente. Il nostro lavoro è di allontanarli sia dall’eterno sia dal presente.”
Il tempo che ci conduce alla Pasqua è un tempo di passione, nei due sensi che si riferiscono al dolore ed alla morte, e all’amore ed alla vita.
E dentro questo Mistero c’è quell’istante, quel secondo, che non scivola via e si perde, ma resta come un Sempre Presente, cioè eterno. Buona Pasqua.
SOMMARIO
E CHE SIA PER OGGI! P. A. M. Sicari ocd
SPECIALE UCRAINA: PER LA PACE E LA DIGNITÀ DI OGNI UOMO
SGOMENTO E PREGHIERA P. A. M. Sicari ocd
FERMATE QUESTO MASSACRO! Papa Francesco
UN VILLAGGIO CHE ACCOGLIE Luisa Dallera e testimonianze
PORTE E BRACCIA APERTE A SNAGOV P. T. Favaro ocd
“PERDONACI LA GUERRA, SIGNORE” D. M. Battaglia, Arcivescovo di Napoli
LE IMMAGINI CHE CI RESTERANNO NEL CUORE a cura della Redazione
IL PRESENTE ASSENTE DEL MONDO DIGITALE A. Pessina
CANCELLARE IL PASSATO, HACKERARE IL FUTURO: IL TEMPO FERMO DEL METAVERSO M. Dotti
PRESENTE. NON IL TEMPO MA L’IO A. Musio
ACCELERAZIONE ED EDUCAZIONE L. Sighel
APPRENDERE AD ABITARE IL PROPRIO PRESENTE A. Bellingreri
GIOVENTÙ DORATA P. Zanoletti
I MEA CULPA DELLA CHIESA RICONOSCIUTI DURANTE IL PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II M. Nasca
ATTUALITÀ
L’INDIFFERENZA UCCIDE Incontro con Marta Bellingreri a cura di M. Sartorio e O. Rietti
TRA IL MARE E IL DESERTO: RESPINTI E DANNATI M. Gelmini
MIGRANTI E FEDE N. Scavo
MAESTRA DEI TEMPI MODERNI I 400 anni della canonizzazione di S. Teresa d’Avila P. G. Furioni ocd
“MEC… DOMANI”: NEL CUORE DEL MONDO Nascita e prospettive del progetto con cui il Movimento guarda al futuro P. F. Silvestri ocd
PAROLA DI DIO
MUSICA
IL POPOLO CANTA. Intervista a Benedetto Chieffo a cura di R. Barone
ARTE
TOCCATEMI… GUARDATE. Le cene in Hemmaus di Michelangelo Merisi Fr. A. Futia ocd
CINEMA
QUESTI SIAMO NOI (THIS IS US) S. Giorgi
PUNTO MISSIONE
IL LIBANO TRA CRISI E RESILIENZA E. Sartorio