
EDITORIALE – L’AGIRE POLITICO
Con la caduta del governo Draghi è iniziata nel nostro Paese la campagna elettorale, che si sta svolgendo mentre la redazione lavora a questo numero della rivista. La tornata elettorale, carica di preoccupazioni interne ed internazionali, ha riproposto per molti l’incertezza di una scelta responsabile a riguardo del voto. Dubbi e perplessità che accompagnano da qualche tempo fasce di popolazione che faticano a sentirsi rappresentate da una classe politica che ha mostrato, anche in questa ultima e incompiuta legislatura, tutti i suoi limiti.
Sarà per questo che, tra i tanti numeri divulgati in questi mesi, quello forse più preoccupante è la crescita progressiva dell’astensionismo: un processo che pare inarrestabile e generalizzato in tutte le democrazie occidentali.
Quasi facendo a gara tra loro, diversi giornali hanno tenuto a sottolineare, in questi mesi, come sempre più ampia e dilagante, soprattutto tra i più giovani, sia la sfiducia e la delusione nei confronti della politica ed in particolare del meccanismo di rappresentanza: la percezione di uno scollamento progressivo tra chi detiene e manovra il potere e chi, teoricamente, è il titolare della sovranità.
Continua a leggere
E pensare che nel 1948 alle prime elezioni politiche del nostro Parlamento partecipò il 92% della popolazione, e in anni successivi il dato si alzò ancora di alcuni punti. Si usciva dalla guerra e da vent’anni di dittatura ed il diritto di voto era uno dei principali simboli della riconquista della libertà e, con il suffragio universale, dell’inizio della democrazia nel nostro Paese che, proprio nell’ottobre di un secolo fa, aveva imboccato la via del fascismo.
Noi veniamo da decenni di antipolitica e di disprezzo del ruolo politico, tanto che anche il lessico ha cercato di fare una sorta di decontaminazione di alcuni termini che, nella comunicazione e nell’opinione pubblica, hanno assorbito significati negativi, infliggendo colpi feroci sull’immaginario del pensare la politica, associata ripetutamente a corruzione, clientelismi, interessi personali, generando così una progressiva, radicale e generale diffidenza e disapprovazione.
Recentemente si è cercato di reinventare un’immagine immacolata del nuovo modello di persona impegnata politicamente nel XXI secolo, sempre meno legata ad un’ideologia, talvolta neanche ad un’idea, e sempre più genericamente connotata, dichiaratamente non schierata. Si è persino riusciti a spacciare come valore la mancanza di competenza, in cambio di una conclamata onestà, bollando la professionalità politica come cura degli interessi personali e l’esperienza come immobilismo e consorteria.
Si sono sdoganate e favorite forme di ostentata e profonda intransigenza rispetto agli avversari politici, rendendo ogni dibattito sempre più polarizzato ed incapace di dialogo vero e costruttivo, in una costante perdita di credibilità e spettacolarizzazione degli scontri. In questo i social e la rete hanno avuto una funzione di amplificazione delle rivalità e delle radicalizzazioni, concedendo spazio ampio alla diffamazione, all’offesa ed all’insulto.
E infatti perché mai una persona, un giovane, dovrebbe decidere oggi di dedicarsi e magari appassionarsi a far politica? In tempi di debolezza delle democrazie, che appaiono stanche e demotivate, pensare all’agire politico come ad un servizio reso alla propria comunità ed al bene comune è una motivazione che si fa rara. La sostanza della democrazia è la fiducia e la rappresentanza. Se queste vanno scemando, anche la stessa democrazia si ammala.
Ma forse, da qualche tempo, in crisi è l’idea stessa di “bene comune”: nella diaspora e spartizione dei beni disponibili, si è persa l’idea di una promozione e tutela della vita di tutti, del valore di quella faticosa e mai paga ricerca della cura e salvaguardia della persona come singolo e come collettività, così da servire la crescita di tutto l’uomo in ogni uomo.
Nell’agire politico servirebbe, anzi serve una vera passione per l’uomo, per la sua condizione, quale essa sia, la sua storia, la sua provenienza e la sua cultura; serve riscoprire quanto l’agire politico dà responsabilità e possibilità di decidere sulla vita di molti, nella misura in cui si obbedisce alla verità, non agli interessi personali, di parte o ideologici. Serve recuperare l’esempio di chi ha saputo, in tempi altrettanto complicati quanto i nostri, non fermarsi, e sacrificarsi guardando, come diceva Aldo Moro, non a domani ma a dopodomani, per educare coloro che non avrebbero neppure conosciuto.
Servono persone che si identifichino in queste parole di Giorgio La Pira, indimenticato sindaco di Firenze: «Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa “brutta”! No: l’impegno politico è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera e meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità».
SOMMARIO
CRISTIANI IN POLITICA L’esempio e gli insegnamenti di Giorgio La Pira P. A. M. Sicari ocd
TEMA: IL COMPITO DELLA POLITICA
PERCHÉ I CATTOLICI POSSONO ESSERE IN POLITICA GLI ULTIMI RIVOLUZIONARI G. Savagnone
LA POLITICA È… CREDIBILITÀ E COMUNITÀ L. Sighel
LE VITE DEGLI ALTRI. E LE NOSTRE. Digitale e Politica A. Musio
«LA PIRA, UN MISTICO PER IL BENE COMUNE» R. I. Zanini
ATTUALITÀ
“CHIEDO PERDONO”. II viaggio apostolico di Papa Francesco nelle terre del Canada M. Nasca
“MEC… DOMANI”: UN ITINERARIO, UN ANNUNCIO, UNA SCUOLA. Le dimensioni della SdC secondo il progetto “MEC… domani” P. F. Silvestri ocd
PAROLA DI DIO
CARITÀ
FONDAZIONE AVSI. La solidarietà che abbraccia il globo. Intervista a Maria Gaudenzi a cura di R. Ribbene
MUSICA
ADRIANO CELENTANO. La voce e la coscienza della canzone italiana R. Barone
CINEMA
KING RICHARD: UNA FAMIGLIA VINCENTE S. Giorgi
LETTURE
1984 (Sempre che fosse il) G. Sciumé
IL CALCIO DI RIGORE, nel campo come nella vita. II secondo libro di Ricky Barone
PUNTO MISSIONE
UN INVITO INASPETTATO, RICCO DI COMUNIONE T. Salata
VITA DEL MOVIMENTO
ROMANIA
VACANZE MEDIE
VACANZE PESCOLUSE
VACANZE STUDENTI
VACANZE UNIVERSITARI IN SICILIA
TABARA STUDENTI E UNIVERSITARI IN ROMANIA
ULTIMA PAGINA