EDITORIALE – CHE COS’È L’INTELLIGENZA?

«Il tema dell’intelligenza artificiale è la sfida del nostro tempo, che influenzerà a macchia d’olio tutti gli aspetti e le consuetudini del nostro vivere e della nostra società nei prossimi anni». Ne è certo Sundar Pichai, 51 anni, Ceo di Google, responsabile del colosso informatico nato 25 anni fa in uno di quei garage che paiono esistere solo negli U.S.A, il quale aggiunge che la mission di Google non è stata quella di organizzare dati, su cui in realtà l’azienda ha fatto la sua immensa fortuna miliardaria, ma di dare risposte alle persone e aiutarle a dare un senso alla montagna di dati da cui erano sommerse.

In una lettera pubblica, scritta in occasione del compleanno festeggiato a settembre, scrive che l’intelligenza artificiale (AI) costituisce un tale cambio di paradigma da rappresentare una rivoluzione tecnologica «più dirompente anche del passaggio dall’informatica desktop a quella mobile», probabilmente di portata superiore all’avvento stesso di Internet. 

Ma che cosa è l’intelligenza? Che cosa intendiamo e definiamo effettivamente con questo termine? Si tratta forse della capacità di accumulare informazioni e conoscenze? Di risolvere situazioni problematiche? Di comprendere o instaurare nessi tra le cose, gli eventi, le persone? Si sono descritte varie intelligenze: razionale, emotiva, pratica… Etimologicamente, la parola ha una antica e discussa derivazione latina che significa “capire, leggere” (legere) “dentro, in profondità” (se da intus-legere) o “tra le righe” (se da inter-legere).

Oggi tutti parlano di intelligenza artificiale, ne discutono, si scontrano, profetizzano, e tra gli opinionisti si registrano posizioni molto diverse. Ci si divide tra catastrofisti e cosiddetti integrati, si va dagli ottimisti ai preoccupati, dagli entusiasti ai sospettosi, fino ai complottisti che vedono nelle innovazioni tecnologiche l’ennesimo pericolo distopico. Idee e proclami sono talvolta nutriti da approcci superficiali, che amplificano paure, o eccessivamente visionari e propensi alla deriva fantascientifica.

Torna alla mente un vecchio film di John Carpenter di 50 anni fa, Dark Star, in cui gli uomini rischiano di essere sopraffatti dall’intelligenza artificiale che hanno creato e che ha preso il controllo dell’astronave. In un drammatico dialogo, un astronauta tenta di convincere il computer a non far esplodere una bomba innescata per l’autodistruzione. È interessante che lo scambio di battute e il ragionamento che ne nasce non verta su dati tecnici o formule, ma su alcune domande di senso, come cosa significhi esistere e quale conoscenza abbiamo della realtà, come si faccia ad essere sicuri di quel che è vero e falso e quale sia lo scopo dell’esistenza. Tutte domande che sembrano intelligenti. Questo vecchio spezzone da cinefili di fantascienza pone in modo semplice ma illuminante la questione di ogni innovazione tecnologica e di ogni epoca umana. 

L’AI rimette al centro la domanda non solo su quale futuro o società desideriamo costruire per noi e i nostri figli, ma anche su quale idea di persona e di esperienza umana intendiamo oggi fondare le scelte per costruire il mondo ed il tempo a venire. Possiamo pensare l’uomo chimicamente: la persona che ho di fronte in autobus, al lavoro o in fila al supermercato, è certamente una complessa miscela di idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto, calcio e fosforo, presenti nelle cellule e nei diversi organismi; o biologicamente: sempre lo stesso individuo è sicuramente un elaborato sistema di ossa, muscoli, organi, nervi, sangue e pelle. O, nell’epoca della rivoluzione digitale, potremmo rischiare di pensarlo come insieme di dati, immagini, tags, contatti. Ma ovviamente la persona non si esaurisce né in un’accozzaglia di elementi, né in un essere generico; al contrario, trova fondamento nella sua specifica ed unica identità. E ogni tentativo di riduzione, come gli articoli dedicati all’approfondimento di questo numero illustrano, si ripercuote poi nei criteri in base ai quali si definiscono le priorità, i luoghi e tempi delle nostre esistenze, i caratteri della nostra condizione umana, le domande di senso che guidano le nostre scelte.

Il rapido sviluppo dell’AI investe molti temi e solleva tante domande, ponendo in modo critico problematiche giuridiche, economiche, sociali e relazionali. Con urgenza, ci costringe a ripensare e a rivalutare tutta una serie di azioni che stavamo dando per scontate, e ci spinge a riscoprirne il senso: che significa e cosa intendiamo per conoscenza, valutazione, relazione, educazione? 

È forse il tempo di ridecidere con maggior consapevolezza se vogliamo affidare le nostre scelte ad algoritmi, statistiche social, ranking e servizi online oppure riaffermare il valore centrale della persona, indirizzando l’impiego di tutte le nuove opportunità con la finalità della crescita del singolo e della collettività.

Ora è possibile reagire con timore o noncuranza alle sfide che ci attendono oppure accettare la provocazione per riflettere sul significato e il destino della nostra vita.  In fondo, che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, controllarlo e manipolarlo nella sua percezione e nei suoi dati, se poi perde sé stesso, la propria anima e la propria identità? E forse questa è la vera intelligenza, non artificiale.

SOMMARIO

PER UN’INTELLIGENZA CRISTIANA P. A. M. Sicari ocd

TEMA: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’ABC DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. Alcune note fondamentali per comprendere una tecnologia nuova e rivoluzionaria M. Olivato

INGEGNO DEL MIO INGEGNO. L’Intelligenza Artificiale come capacità “creativa” della creatura umana Don A. Dotti

LA SFIDA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE G. Savagnone

LA NUOVA ERA FAKE. Alla ricerca… dell’autenticità L. Sighel

TRA PÉGUY E HER. L’essere umano di fronte all’Intelligenza Artificiale A. Musio

L’ESSERE ALTROVE. L’esperienza umana nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale. Intervista al Prof. Adriano Pessina a cura di M. Gelmini

ATTUALITÀ

QUALE EUROPA CON L’AFRICA. Serve un partenariato M. Impagliazzo

STUPRO DI CAIVANO. Gli adolescenti e lo scollegamento del sesso dagli affetti M. Ceriotti Migliarese

PAROLA DI DIO

MUSICA

E LA MUSICA MUORE R. Barone

ARTE

QUALE FUTURO? Il “laboratorio” della Biennale d’Architettura 2023 L. Sighel

CINEMA

OPPENHEIMER S. Giorgi

LETTURE

FRATEL BIAGIO, IL SORRISO DEI POVERI

PUNTO MISSIONE

LIBANO, UNA VITA IN ATTESA A. Fascetto

VITA DEL MOVIMENTO

GMG 2023 – Testimonianze
VACANZE IN NEBRASKA
VACANZE  A CIOCANARI
SCUOLA DI CRISTIANESIMO 2022-2024

ULTIMA PAGINA L. Tomasini