
“Dio ruggirà come un leone e, quando sentiranno il suo ruggito, i suoi figli verranno” (Osea, capitolo 11)
L’aria è caldissima e secca, tutto sembra fermo e il sole infuocato asciuga la terra coperta di alta erba bruciata. Solo qualche albero imponente tende i suoi rami verso il cielo ed all’ombra delle sue fronde sdraiato sta il re della foresta, attorniato dal suo branco, mentre gli altri animali, elefanti, zebre, antilopi, cercano qualche refrigerio negli stagni, dimora dei grossi e lenti ippopotami.
Così ci immaginiamo un leone, vigile nella savana, a controllare con attenzione l’orizzonte africano. Ma nella storia sono nati mille miti e racconti sulla sua vita e le sue caratteristiche, è divenuto forse il simbolo più usato in tutti i tempi dagli uomini, che sono sempre rimasti affascinati da questo splendido e regale animale: è il protagonista di leggende e ritratti sin dai tempi più antichi.
In molti stemmi, bandiere, sigilli i re di ogni tempo hanno posto un leone, magari rampante, in piedi sulle zampe posteriori, o alato come quello di Venezia.
Ma che cosa è un simbolo?
L’immagine del leone è sempre stata così potente che gli sono state attribuite molte virtù: coraggioso come un leone, giusto come un leone, potente e forte come un leone… e così invece di spiegarlo ogni volta con quel “come”, si cominciò a disegnare, scolpire e parlare del leone, sicuri che tutti avrebbero capito. Sì, perché dietro alla figura del leone c’è un grande Mistero…
Il leone è considerato il primo e più importante tra gli animali, tanto che gli antichi Egizi lo ritenevano un dio, anche gli Assiri e i popoli d’Oriente scorsero in lui un segno della divinità. E infatti i cristiani videro in lui il simbolo di Gesù.
Nei popoli più antichi quattro erano le caratteristiche del Leone: la regalità, la potenza, la vigilanza e la giustizia.
Il leone è re perché domina sugli altri animali e nessuno lo attacca: grandi sovrani come Alessandro Magno si fecero rappresentare sulle monete con una specie di casco fatto con la pelle della testa del leone. Il leone è potente e coraggioso, perché domina nel mondo animale: i soldati romani misero la sua immagine sui loro stendardi e sulle loro bandiere, che li guidavano nell’andare alla guerra. Il leone è vigile, perché controlla la vita della savana e difende gli altri animali: ai lati delle porte d’entrata di molte nostre città, di chiese e palazzi importanti troviamo dei leoni di pietra a vigilare su chi entra ed esce e a proteggere i cittadini. Il leone è giusto, perché attacca la sua preda solo per placare la sua fame e non si getta mai su un animale o avversario caduto a terra prima del combattimento: proprio per questo nel passato le decisioni dei tribunali venivano lette tra i due leoni di pietra delle chiese.
Tutte queste virtù sono anche di Gesù: Gesù è – come dice lui e come è scritto sulla croce- il re dei Giudei, anche se un re non di questo mondo; è forte e coraggioso, perché ha sconfitto la morte con la sua forza divina; è vigile, perché difende e custodisce l’umanità; è giusto, perché la sua legge è l’Amore.
In un libro della Bibbia, detto dei Giudici, si narra la storia di Sansone, il quale un giorno si recò a trovare i propri genitori. Giunto alle vigne del padre, gli venne incontro un leone ruggente. Pur spaventato Sansone, chiedendo aiuto a Dio, affrontò il leone a mani nude senza alcuna arma e con una dura lotta lo uccise. Qualche tempo dopo, ritornando nuovamente da quelle parti, fece una deviazione per vedere cosa ne fosse del corpo del leone ed ecco che vide non un corpo decomposto, ma all’interno le api avevano creato un alveare con molto miele. Sansone allora, avvicinatosi, prese il miele e ne mangiò, mentre proseguiva il suo cammino.
Questa singolare storia è stata interpretata nel medioevo come l’immagine di Gesù: il leone, che viene ucciso, è Cristo che muore sul Calvario messo a morte dall’umanità, ma da esso nasce il bene, il dolce miele, per gli uomini. Ecco perché in molte chiese antiche viene rappresentato Sansone che uccide il leone.
Tra i molti autori antichi si era diffusa la leggenda che i piccoli di leone nascessero con gli occhi chiusi, che tenevano serrati fino al terzo giorno, quando il padre leone ruggiva e soffiava su di loro e i piccoli aprivano gli occhi e iniziavano a vedere ed a muoversi. In questo sonno iniziale si voleva vedere una specie di morte apparente e un simbolo della Morte e Resurrezione di Gesù che, al terzo giorno, grazie a Dio Padre, rivive.
Forse anche per questo, in molti Paesi del Medio Oriente e in Oriente, un’immagine di leoni con gli occhi spalancati veniva messa sulle tombe dei re e degli uomini eroici come segno della vita dopo la morte, spesso con vicino una palma, altro simbolo della resurrezione.
Ma tutte le caratteristiche del leone sono state viste e lette come immagine di Gesù. E così il leone che lotta con un serpente o un drago racconta della lotta tra il bene ed il male, tra la luce e l’oscurità, tra Gesù e chi porta o fa il male. Se fate attenzione lo vedrete in molte chiese antiche. Il ruggito del leone, che si sente per tutta la foresta, è la parola di Gesù del Vangelo che si diffonde nel mondo, come in un altro libro della Bibbia scrive il profeta Osea: «Dio ruggirà come un leone e, quando sentiranno il suo ruggito, i suoi figli verranno». E poi il leone è il simbolo dell’Amore! Lo sapevano i Greci sin dal loro padre Omero, il quale diceva che, per compiere azioni eroiche o per fare una grande opera d’arte, bisogna soprattutto amare molto. Lo sapevano i Romani che vedevano in lui l’ardore e il fuoco della passione e dell’amore.
Nelle lampade della prima era cristiana troviamo delle immagini bellissime: un leone circondato da colombe o da cuori o da leoncini, per rappresentare il centro dell’Amore: Gesù che si dona nell’Eucaristia, la comunione tra lui e gli uomini.
Quante immagini, quanti simboli e quante idee sono legate al leone e forse è per questo che un grande scrittore di fantasy, Clive S. Lewis, nelle meravigliose e avventurose Cronache di Narnia, ha scelto proprio un leone per rappresentare uno dei personaggi principali: il leone Aslan. Se non conosci o hai mai letto queste storie… corri a leggerle o fattele raccontare! Scoprirai un mondo straordinario e comprenderai ancor di più il Mistero del Leone.
Illustrazioni Cristina Pietta – Testi Luca Sighel
©Dialoghi Carmelitani, ANNO 22, NUMERO 4, Settembre 2021