SPECIALE CORONAVIRUS
Nella pandemia: la fede, la testimonianza e la speranza
Dialoghi Carmelitani, Giugno 2020
Di coronavirusabbiamo ormai sentito parlare sin troppo e, almeno fino ad un certo momento, abbiamo letto, ascoltato, condiviso. In un primo tempo, l’attenzione si è concentrata su quei dati, sempre crescenti, sempre più angoscianti: quelli dei contagi, dei ricoveri e dei decessi. Poi, nell’arco di pochi giorni, tutta l’esistenza è sembrata improvvisamente ripiegarsi nel silenzio incredulo del lockdown. Inizialmente da vivere soprattutto in casa, nel confronto ravvicinato, emotivo e pratico, con i propri familiari, con gli spazi condivisi, che non avevamo mai immaginato destinati a contenere tutta la giornata, tutta la settimana, tutto un mese. Infine, la nuova situazione ha chiesto di essere vissuta, capita e integrata anche interiormente, in quella lotta che per alcuni è stata sottile, per altri più esplicita, ma sostenuta da tutti per non permettere allo sconforto di prendere spazi eccessivi, dentro… Mentre dunque questi vincoli cominciano finalmente ad allentarsi – e la vita può riprendere, seppur solo gradualmente – non sono pochi i pensieri, i dubbi, i recuperi interiori ancora da sviluppare. Dopo che le notizie provenienti dalla Cina erano ormai di dominio comune, si sarebbe potuto agire in modo più tempestivo, per prepararsi al contrasto del virus in modo diverso? È stato in tutto e sempre giusto che la lotta al contagio coincidesse in maniera univoca con una chiusura totale del Paese e con una restrizione della libertà personale e relazionale? Quali danni, psichici, giuridici ed economici ne hanno rappresentato il prezzo? A fronte di questi ed altri interrogativi, lo Speciale di Dialoghi propone un approfondimento dotato di un taglio preciso che, senza alcuna pretesa di esaustività, intende concentrarsi soltanto su alcune parole: forse le più importanti, però, tra tutte quelle che hanno accompagnato questo tempo. Quelle della fede, annunciata anche nella prova (riproponendo il discorso del Papa, in piedi davanti al crocifisso a nome di tutti, in una Piazza San Pietro deserta, il Venerdì Santo). Quelle della testimonianza, in particolare offerta attraverso l’esperienza e la riflessione di due amici che, in campo medico e dirigenziale, hanno vissuto “in prima linea” il contrasto del virus. E, infine, quelle della speranza, in vista di un futuro che è già qui, e che ora chiede di ripartire da ciò che è essenziale: il Corpo di Gesù, attorno al quale i fedeli possono tornare finalmente a radunarsi. Perché in fondo solo questo è quel Cuore, l’unico, che davvero batte per amore di ogni singolo uomo. E lo farà fino alla fine del mondo.
GLI ARTICOLI DI QUESTO SPECIALE:
- LA FERITA E LA LUCE P. F. Silvestri ocd
- IN NOME DI TUTTI. Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia presieduto dal Santo Padre Francesco
- IN PRIMA LINEA. La narrazione, il lavoro e la fede di chi ha affrontato il covid-19 nell’interesse di tutti a cura della Redazione
- I DIRITTI DELLO SPOSO P. F. Silvestri ocd